“Gran Sasso che parli con le stelle, le lacrime che asciughi son sempre quelle, Gran Sasso conserva il tuo mistero e ogni sogno fatto lo vivrò davvero” I.G.
E l’ho vissuto davvero il mio sogno tra quelle montagne, io così piccola di fronte a quel gigante. Non mi hai fatto paura e non mi hai fatto soffrire, il fascino del tuo paesaggio e la sensazione di quiete mi ha fatto solo gioire e ti ho cercato ovunque con lo sguardo fino al nostro incontro che è stato un vero miraggio. Non eravamo di certo li per sfidarti ma per contemplarti in tutta la tua grandezza e nel silenzio dei nostri passi e dei nostri respiri tutto il rispetto per te li fermo disteso e dormiente sul punto più vicino a toccar il cielo e le stelle.
L’Ultramaratona del Gran Sasso ci ha visti partecipi, il 27 luglio ad un evento straordinario. Un anello di 50 km tra i Borghi più belli D’Italia, attraversando luoghi iconici come: Calascio, Castel Del Monte, il Valico di Capo La Serra, il Lago Racollo, Campo Imperatore fino a raggiungere l’arrivo a Santo Stefano di Sessanio, la piccola perla del Parco Nazionale del Gran Sasso. Un’ esplorazione di un luogo ma soprattutto di noi stessi e dei nostri limiti con tutti i sentimenti sfogando la parte migliore di noi, della nostra mente e del nostro corpo, forti di un bagaglio di curiosità che ci ha spinto a combattere senza mai mollare, contro le infinite salite, le forti raffiche di vento fino a toccar con mano un traguardo espressione di infinita felicità. E’ stato il nostro più grande successo che ci ha permesso di conseguire il titolo di ULTRAMARATONETI: per Marco Morici, Federico Molinari e Massimo Livi che solo a vederli correre con quel passo veloce ammagliano gli occhi di chi li osserva. Fabio Felici e Andrea Biddau la coppia che nella loro complicità si spalleggia con il sorriso a non mollare mai. Senada Ibrakovic e Sergio di Giorgio che da sempre di contraddistinguono per la grande infinita testardaggine a conquistar medaglie. Emiliano Verrecchia alla sua prima gara lunga in assoluto che ha fatto dei protocolli runner carta straccia dimostrando a tutti che si può anche partire al contrario per quella “dannata” “folle” voglia di spingersi oltre qualcosa di estremo e che se veramente si scoppia dal desiderio di buttarsi verso inesplorate mete non vuol dire essere incoscienti ma coraggiosi. Poi ci sono io, Marianna Pucci che ormai ho fatto della corsa la ricerca di emozioni che non finiranno mai di stupirmi. Noi torneremo sicuramente Gran Sasso mio adorato che dalla Valle ti ho ammirato e con il cuore ti ho amato.