Viviamo di soddisfazioni e non ci arrendiamo mai. Siamo stati con il fiato sospeso fino all’ultimo, convinti di dover disputare quella gara tanto desiderata, la maratona della “Maga Circe”, invece no, come al solito alla vigilia arriva la disdetta. Non vogliamo continuare ad abituarci al repentino cambiamento, all’improvviso capovolgimento delle situazioni che questo periodo ci costringe a vivere, non vogliamo adattarci a misure di restrizioni confusionarie, vogliamo andare avanti per la nostra strada dove troviamo sempre la forza di non mollare mai. Malgrado lo stop ci siamo adattati al nostro standard che ci ha portato comunque a correre ugualmente la Maratona ancora una volta sul nostro territorio. Non demordiamo perché lo sport ce lo insegna e di riflesso lo stesso atteggiamento lo riportiamo nella vita di tutti i giorni, in famiglia, nel lavoro e così via. Domenica 11 aprile mentre parte della TM perseguiva il suo obiettivo mi trovavo sulla Via di Pomata, la strada dei runner tiburtini, dove piacevolmente durante la consueta corsetta ascoltavo la storia di Cajo e Ciuchino. In questa era della DAD, della Ps, dei social, dei gruppi chat, dei vari lockdown, dello stop alle attività sportive, dove il virtuale ha ormai preso il sopravvento su tutti noi vedere un padre che si inventa di tutto pur di far uscire il proprio figlio dalla solita routine casalinga, adottando delle simpatiche strategie mi ha riempito di gioia così tanto da voler raccontare questa breve storiella che possa essere un buon suggerimento per poter aiutare noi genitori a fare qualcosa per i nostri figli. Un “viaggio fantasia” per non pensare alla fatica, fatto di piccoli passi per raggiungere importanti traguardi. La nuova bicicletta rossa regalata dall’amico di papà, più bella, più grande e finalmente senza le rotelle è stato il primo stimolo per invogliare Morgan alla conquista del “Fontanile di Pomata”. Tanti impulsi per lui: “la salita triplo pancake” al terzo km (quella tosta) con tappa fissa per dissetarsi sotto l’albero grande soprattutto d’estate per godere dell’ombra e del bellissimo panorama. Ciuchino l’asinello che aspetta con ansia la carota poi c’è Cajo che a dispetto del nome è una meravigliosa cavalla marrone da salto agli ostacoli anche lei ad attendere coccole e carote. Sempre più avanti, sempre una scusa per andare oltre fino alla “collina delle pecore” per poi arrivare fino in fondo alla “rotatoria dei sassi” dove per tradizione si pone una pietra per aver raggiunto la fine della strada di Pomata. Beh che dire non male per un bambino piccolo percorrere così tanti km e raggiungere la sua “best performance” di 16 chilometri e non male per un padre attento che non demorde e con le sue fantastiche idee riesce ogni volta a sorprendere il proprio figlio portandolo alla scoperta di nuovi territori e nuove avventure.
Bravo papà Alessandro e ottimo lavoro e bravi ancora una volta i nostri compagni atleti TM che nonostante tutto anche loro non demordono mai.