Atene è vivace, pulsante, dove tutto si muove al ritmo della cultura, dell’arte e della storia. È una città che ti cattura con i suoi quartieri stravaganti, i mille colori, il profumo del caffè greco, dello yogurt e delle sue omelette. Immensa, popolata ed animata, una città dove non ci si perde grazie al suo imponente punto di riferimento: l’Acropoli con il Partenone, che svetta verso il cielo e si lascia ammirare da ogni angolo della città, regalando tramonti affascinanti e, di notte, un’illuminazione che trasmette puro romanticismo. È una città che incanta con le sue rovine millenarie, custodi del segreto della sua eterna bellezza. In questo scenario, il 9 novembre 2025 si è disputata l’epica Maratona, l’“AUTENTICA”, che trae origine dalla leggendaria impresa dell’ateniese Filippide. Fu lui, per annunciare la vittoria dei Greci sui Persiani nella celebre battaglia di Maratona, a percorrere più di 40 km sotto il grido “Abbiamo vinto!”, fino allo stremo delle forze. Filippide, simbolo di resistenza e sacrificio, ha ispirato la nascita della disciplina della Maratona, regalando a noi atleti la possibilità di vivere un viaggio che, per ciascuno, diventa storia personale. Il tracciato, non particolarmente suggestivo dal punto di vista paesaggistico ma emozionante sotto il profilo simbolico, collega Maratona ad Atene. Un percorso non semplice, con 350 metri di dislivello e una partenza sotto la pioggia che non ha però intaccato l’entusiasmo degli atleti, pronti a correre una delle maratone più ambite al mondo. Poi lo Start: migliaia di corridori lanciati in un’esplosione di adrenalina pura. Un percorso fatto di silenzi, scanditi dal ritmo delle scarpette e dal fiato corto, in compagnia di un popolo straordinario: quello greco, che ci ha letteralmente travolti con la sua accoglienza. Abbiamo potuto toccare con mano, nel vero senso della parola, la loro gentilezza e il loro affetto: dalle centinaia di piccole mani pronte per il “cinque”, che ci guardavano come supereroi, alle grida di incitamento, dalle caramelle offerte ai bellissimi ramoscelli d’ulivo donati in segno di pace, fratellanza e vittoria. Un percorso impegnativo, con lunghe salite, che però non ha mai spento i nostri animi. Sul finale, la sola vista dell’antico Panathinaiko Stadium ha riacceso le energie fino all’ultimo passo, alla linea del traguardo che rappresenta una delle conquiste più importanti per un vero maratoneta: riscrivere e vivere LA STORIA. Noi c’eravamo. Abbiamo corso 42,195 km con tanto sentimento. Io, Marianna Pucci, insieme ad Elisabetta Tondini, Emiliano Verrecchia, Gabriele Ventura e Senada Ibrakovic. E come Filippide, una sola frase al nostro arrivo: “Abbiamo vinto.” E se la maratona, per alcuni, può sembrare troppo, da qualche anno Atene offre anche una corsa di 10 km che permette di assaporare l’emozione dello stesso traguardo nel magnifico stadio antico. È lì che i nostri atleti Roberto Ferdinandi, Alessandro Arleo, Giovanna Rondoni e Giorgio Petrucci hanno vissuto una competizione altrettanto emozionante.